Inchiesta a livello minimo

 

Viene condotta per mezzo di un questionario minimo (sta in una pagina) da sottoporre a informatori.

Il «questionario minimo» è un semplice strumento d’indagine linguistica su una parlata locale (di un determinato comune) che permette di avere informazioni basilari per documentare in modo essenziale molti dialetti, tracciare zone linguistiche e scegliere, all’interno di tali zone, un dialetto rappresentativo da sondare più in profondità, per permetterne una descrizione linguistica fonologica, morfologica e lessicale (500-600 vocaboli). In particolare, il questionario sonda la presenza, o meno, di una trentina di punti di differenza, o meno, dalla koiné piemontese.

L’indagine è di tipo più linguistico più che dialettologico. Il lessico non è particolarmente approfondito (già è in corso uno studio unicamente lessicale sulle nostre parlate). La morfologia sarà ragionevolmente completa. La fonologia sarà particolarmente curata, considerando anche che questo aspetto è generalmente trascurato da molti autori del settore

Le informazioni che si propone di raccogliere sono di due tipi:
- il sistema fonematico;
- la presenza, o meno, di tratti che, a livello delle conoscenza di partenza, caratterizzano molte delle parlate canavesane (dal questionario possono bene emergere altre caratteristiche).
- nel corso di un’esposizione libera, si potrà attingere argomenti per materiale di interesse locale, da inserire nel saggio come esempio di espressione e di argomenti cari agli abitanti del luogo

La metodologia è quella della collaborazione di volontari che siano disposti a registrare la loro voce che traduce semplici parole e brevi frasi nella loro parlata originale (possibilmente non troppo inquinata dal torinese e dall’italiano). I collaboratori dovrebbero essere di genitori entrambi locali e avere appreso il dialetto locale come prima lingua. In ogni comune interessato si comincia con due collaboratori. Il risultato si riterrà soddisfacente quando vi saranno due risultati quasi uguali.

Il questionario non è un esame di lingua. È un campione della lingua che si è appresi da giovani, nel suo livello più elementare, da lasciare con la massima tranquillità.

Il questionario non è una perdita di tempo. È un valido contributo alla conoscenza della nostra cultura locale. I risultati si concreteranno nella stesura del saggio sui dialetti canavesani e di articoli di interesse locale o parziale da porgere alle riviste interessate.

Livio Tonso si occupa di queste registrazioni recandosi sul luogo. Vuoi partecipare? Scrivi a Livio.

 

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Gli Amici del Canavesano