Se permettete, Vi presento
Giuseppe Dorma
«Sono nato il 12 luglio 1921 in una casa di contadini di San Giorgio Canavese, situata in via Solferino 12, dove il nonno Giuseppe (da tutti conosciuto come Pin Dorma, del 1871)...» così comincia la breve biografia, redatta da Bruna Poggione, del nostro, che venne battezzato come il patriarca della famiglia, secondo una tradizione abbandonata da tempo. La sua storia non è diversa da molte altre di quelle del suo tempo, ma ben diversa da quelle che avrebbero da raccontare altri noi, di epoca più recente. Vale la pena di leggerla, perché è raccontata con grande semplicità e pudore, dai ricordi più teneri a quelli più amari, e perché si capisce come fosse la vita in tempi non tanto lontani. Ha fatto il contadino, è stato in guerra con gli Alpini, ha fatto il postino, il mobiliere... È stato sposato con Ninì, che lo ha lasciato solo nel 2001.
L'ho conosciuto da poco, anche se di fama lo conoscevo da tempo. È il generoso fondatore (e soprattutto donatore) del museo Nòssi Ràis (Le nostre radici). Non saprei dire come sia riuscito a mettere assieme tutti quei cimeli, di regola in ottimo stato e del tipo più disparato. Mi pare che alcuni oggetti fossero della sua famiglia e che tanti altri fossero stati acquistati da lui durante la sua lunga vita, durante la quale ha fatto e imparato un po' di tutto. Mi propongo di fotografarne un certo numero, sia del museo che della sua collezione personale, e di esporli qui. Gep ha pubblicato anche un libro di poesie che la sua amata Ninì scrisse e dedicò a lui e uno sulla macchina fonostenografica «Michela» e il suo inventore Antonio Michela Zucco, nativo di Cortereggio.
Andatelo a visitare, il Gep, con piacere vi parlerà della sua vita e del suo museo. Se volete, vi ci accompagno io.
(Livio Tonso, gennaio 2010)